Non avremo mai immaginato che il protagonista del TTR 25 sarebbe stato il fango!

Non avremo mai immaginato che la vera medaglia del TTR 25 sarebbe stata il fango addosso.

Il peggior incubo di ogni organizzazione è il maltempo, nei giorni prima e nel giorno stesso della manifestazione. E così è stato anche per noi del TTR 25.

Pioggia nelle settimane precedenti, previsioni da far tremare i polsi… cielo grigio la mattina…

La squadra responsabile dei percorsi sempre attiva a monitorare il loro stato, a fare modifiche dei tracciati per metterli in sicurezza….

Ma il Montello è il Montello, le Terre Rosse sono le Terre Rosse. La natura non si può controllare, il terreno non si asciuga, il fango rimane, in piano, in salita, in discesa.

Si sapeva che sarebbe stato un trail impegnativo, non solo per le caratteristiche tecniche dei percorsi, cosa prevista, voluta, ma anche per le loro condizioni.

Ma un trail è un trail, un evento sportivo fuoristrada, su fondo sconnesso, impegnativo fisicamente e mentalmente.

Anche il TTR 25 aveva tutte le premesse per non essere un trail “confortevole”.

Duro va bene, ma non al limite dell’ impossibile come si era presentato ai primi esploratori che già sabato avevano voluto fare un test.

Nonostante queste premesse, l’ accoglienza dei percorsi e dell’ intera manifestazione da parte dei 1.000 partecipanti è stata del tutto inaspettata.

Già con i primi arrivi si era capito che le condizioni dei percorsi non avevano penalizzato la prestazione atletica e nemmeno l’ umore di atlete e atleti.

Nonostante gli abiti e il fisico infangati, si sono viste facce sorridenti, si sono sentiti commenti divertiti, espressioni di vera gioia. La festa fatta persona.

Runner che sembravano ritornati bambini e bambine.

Mano a mano che gli arrivi si susseguivano, i corpi infangati aumentavano e gli esiti di scivoloni sulle mani, sui culi, sul viso venivano esibiti come autentici trofei.

Chi non si era sporcato in modo naturale aveva provveduto da sé spalmandosi addosso il tanto ambito trofeo.

La stessa percezione di gioia, di soddisfazioni, di godimento per il fango si è avuta leggendo le decine e decine di post, di reel, di storie pubblicate e condivise nei social e vedendo le tante foto pubblicate: il fango era proprio il protagonista!

Insomma, un ribaltamento di prospettiva, un problema che diventa un’opportunità, l’ accettazione di una sfida per non farsi condizionare dal tempo sfavorevole a godere di una giornata di sport e amicizia. Una sfida vinta.

Di admin

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